Cos’è a telemedicina? Cosa dice la normativa
Al giorno d’oggi la telemedicina è diventata un’ottima possibilità per tutti i pazienti che hanno voglia di un’assistenza completa in base alle proprie esigenze. VideoHealth nasce proprio con questo scopo, mettendo in comunicazione tramite il web paziente e medico.
Ecco tutto quello che serve sapere su di essa e su ciò che dice la normativa.
Cos’è la telemedicina?
Quando si parla di telemedicina si fa riferimento ad un modo tutto nuovo di vedere la medicina tradizionale. Una vera e propria evoluzione digitale che permette di avere una più rapida ed efficiente comunicazione tra medico e paziente. Il che fa in modo che ci possa essere assistenza sanitaria sufficiente anche se c’è una distanza geografica tra queste due figure.
Il suo obiettivo è quello di agevolare l’erogazione di una serie di servizi sanitari: il che vuol dire che sarà più veloce avere una diagnosi o anche una terapia per un determinato problema, così come vengono offerti controlli a distanza. Insomma un nuovo modo di ricevere la consulenza medica efficiente e dinamica, oltre che tecnologica. Per vedere l’elenco dei servizi medici attualmente prenotabili, consulta qui la pagina dedicata ai professionisti.
La telemedicina agevola l’erogazione di servizi sanitari, dalla diagnosi alla terapia fino ai controlli a distanza. Senza dimenticare che fornisce strumenti utili per far sì che tutti possano accedere alla consulenza medica. Finendo col precisare che vengono velocizzate le procedure burocratico-amministrative per aiutare qualsiasi tipo di paziente.
Va comunque precisato che la telemedicina non va in alcun modo a sostituire la medicina tradizionale, bensì ha il compito di affiancarla per aiutare i cittadini ad avere le migliori cure possibili.
La normativa vigente per la telemedicina
In Italia il decreto legislativo n° 502 del 30 dicembre 1992 “Riordino della disciplina in materia sanitaria” con le sue modifiche successive costituisce la normativa in vigore in tema di servizi di telemedicina.
In base ad essa si può affermare che questa non è una specialità medica separata, bensì uno strumento che si può utilizzare per estendere la pratica tradizionale. La normativa perciò la regola come una modalità diversa di erogazione di prestazioni sanitarie.
Per poter esercitare questo tipo di attività con gli oneri a carico del S.S.N. (Sistema Sanitario Nazionale) le strutture che erogano l’attività devono essere accreditate dalla Regione di competenza, attenersi al Documento in merico all’erogazione di ogni singola prestazione e soprattutto stipulare un accordo con Regioni o A.S.L. per i servizi della telemedicina.
La Telemedicina in ambito privato: cosa sapere
Le attività di telemedicina possono essere svolte anche in regime privatistico presso le strutture interessate, purché abbiano le dovute autorizzazioni. Esse infatti devono essere autorizzate ad un esercizio del genere per la regione di competenza.
In caso invece di liberi professionisti che vogliono praticare questo tipo di attività presso studi medici privati, devono attenersi a tutte le normative previste e anche a regolamenti sia regionali che comunali, soprattutto per quanto concerne gli aspetti di sicurezza e privacy.
Oltre a dover precisare che è requisito fondamentale essere iscritti all’Albo Professionale ed essere dunque specialisti per un determinato servizio di Telemedicina. Solo così si ha la certezza di avere di fronte un medico che abbia le competenze per mettere in atto una determinata prestazione e soprattutto che sappia fare una eventuale diagnosi di un problema.
A tutela di questo è perciò sempre necessario rivolgersi a personale esperto e che abbia dunque le giuste competenze in un campo così vasto e, nel contempo, delicato.